GDPR: le prime sanzioni comminate dai Garanti della privacy europei

Decorso il periodo transitorio c.d. di “tolleranza” che tutti gli Stati europei hanno osservato per consentire alle imprese di adeguarsi al nuovo sistema legato al GDPR 679/2016, è tempo delle verifiche e dei controlli (audit, ispezioni, indagini) nonché dell’irrogazione delle prime sanzioni amministrative. Da una prima analisi compiuta fino ai giorni d’oggi, possiamo affermare come le autorità di controllo (Garanti privacy in Europa) stiano tenendo un approccio ragionevole e ponderato in merito alle sanzioni per il mancato rispetto del GDPR, e ciò, in modo conforme a quanto dispone il regolamento stesso, secondo cui le sanzioni devono essere “effettive, proporzionate e dissuasive”. Dalla predetta analisi emerge altresì come tutte le sanzioni finora inflitte presentino un denominatore comune rappresentato dal mancato rispetto dell’Accountability, principio cardine del GDPR.

L’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali GDPR 679/2016 ha, infatti, determinato un radicale cambiamento nell’approccio adottato nella regolamentazione della materia, introducendo nel sistema legislativo di settore principi prima estranei al nostro ordinamento ed attribuendo, tra questi, un ruolo di preminente centralità e di guida a quello così detto di “responsabilizzazione” del titolare e del responsabile del trattamento. Il termine in lingua inglese utilizzato dal Legislatore europeo per esprimere il concetto di cui si parla è quello di “accountability”, che trova in italiano la traduzione più adatta in“responsabilizzazione”, ma che necessita di un ulteriore sforzo interpretativo perché ne venga colto per intero il più ampio significato. Accountability infatti in inglese esprime un concetto diverso e più esteso della mera responsabilità. Per comprenderne appieno il significato possiamo dire che l’esigenza sottesa al principio di responsabilizzazione mira al raggiungimento della protezione effettiva del dato personale oggetto di trattamento: i soggetti che determinano finalità e mezzi del trattamento, o che trattano i dati per loro conto, dunque il titolare ed il responsabile del trattamento, devono si agire secondo le migliori prassi ma altresì dimostrare di aver posto in essere tutte le misure di sicurezza opportune e necessarie, fornendo una giustificazione al perché delle decisioni ed azioni intraprese.

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Fonte: altalex.com

CAGLIARI – BANDO VOUCHER DIGITALI I4.0 – ANNO 2019

punti impresa digitale

La Camera di Commercio di Cagliari ha approvato l’iniziativa “Bando voucher digitali I4.0 – Anno 2019”, nell’ambito del progetto Punto Impresa Digitale (PID), al fine di promuovere la diffusione della cultura e della pratica digitale nelle micro, piccole e medie imprese (MPMI), di tutti i settori economici attraverso:

  • la diffusione della “cultura digitale” tra le MPMI della circoscrizione territoriale camerale;
  • l’innalzamento della consapevolezza delle imprese sulle soluzioni possibili offerte dal digitale e sui loro benefici;
  • il sostegno economico alle iniziative di digitalizzazione in ottica Impresa 4.0 implementate dalle aziende del territorio in parallelo con i servizi offerti dai PID.

A chi è rivolto

Le micro, piccole e medie imprese (MPMI) che, alla data di presentazione della domanda, abbiano sede legale e/o unità locale nella circoscrizione territoriale della Camera di Commercio di Cagliari.

Obiettivi

Promuovere l’utilizzo da parte delle MPMI di servizi di consulenza e/o formazione e acquisto di beni e servizi strumentali, finalizzati all’introduzione delle tecnologie digitali, in attuazione della strategia definita nel Piano Nazionale Impresa 4.0.

Il bando finanzia, tramite l’utilizzo di contributi a fondo perduto (voucher), le seguenti misure di innovazione tecnologica I4.0:

  • Misura A – Progetti condivisi da più imprese (minimo 3, massimo 10)
  • Misura B – Progetti presentati da singole imprese.

Natura ed entità del contributo

Le agevolazioni saranno concesse alle imprese sotto forma di voucher, in regime de minimis.

Investimento minimoImporto contributo massimo
euro 5.000,00euro 10.000,00

L’entità massima dell’agevolazione non può superare il 70% delle spese ammissibili.

Le risorse complessivamente stanziate dalla Camera di Commercio di Cagliari, a disposizione dei soggetti beneficiari, ammontano ad euro 150.000,00 e sono suddivise nel modo seguente:

  • Misura A: Euro 50.000,00
  • Misura B: Euro 100.000,00.

In entrambe le Misure (A e B), alle imprese in possesso del rating di legalità verrà riconosciuta una premialità di Euro 250,00, nel limite del 100% delle spese ammissibili e nel rispetto dei pertinenti massimali de minimis.

Ambiti tecnologici d’intervento

Le tecnologie di innovazione digitale I4.0 ricomprese nel Bando sono:

Elenco 1

  • soluzioni per la manifattura avanzata
  • manifattura additiva
  • soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, interattiva e partecipativa dell’ambiente reale e nell’ambiente reale (realtà aumentata, realtà virtuale e ricostruzioni 3D)
  • simulazione
  • integrazione verticale e orizzontale
  • Industrial Internet e IoT
  • cloud
  • cybersicurezza e business continuity
  • big data e analytics
  • soluzioni tecnologiche digitali di filiera finalizzate all’ottimizzazione della gestione della supply chain e della gestione delle relazioni con i diversi attori (es. sistemi che abilitano soluzioni di Drop Shipping, di “azzeramento di magazzino” e di “just in time”)
  • software, piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio (comunicazione intra-impresa, impresa-campo con integrazione telematica dei dispositivi on-field e dei dispositivi mobili, rilevazione telematica di prestazioni e guasti dei dispositivi on-field; incluse attività connesse a sistemi informativi e gestionali – ad es. ERP, MES, PLM, SCM, CRM, etc.- e progettazione ed utilizzo di tecnologie di tracciamento, ad es. RFID, barcode, etc)

Elenco 2 (altre tecnologie digitali, purché propedeutiche o complementari a quelle previste al precedente Elenco 1)

  • sistemi di e-commerce
  • sistemi di pagamento mobile e/o via Internet e fintech
  • sistemi EDI, electronic data interchange
  • geolocalizzazione
  • tecnologie per l’in-store customer experience
  • system integration applicata all’automazione dei processi.

Spese ammissibili:

Per la Misura A e la Misura B sono ammissibili le spese per:

  1. servizi di consulenza e/o formazione relativi ad una o più tecnologie tra quelle previste dal Bando. Tali spese devono rappresentare almeno il 50% delle spese ammissibili;
  2. acquisto di beni e servizi strumentali, nel limite massimo del 50% delle spese ammissibili, funzionali all’acquisizione delle tecnologie abilitanti previste dal Bando.

Presentazione delle domande

Le richieste di voucher devono essere trasmesse esclusivamente via PEC, all’indirizzo cciaa@ca.legalmail.camcom.itdalle ore 8.00 del 10/04/2019, alle ore 21.00 del 25/07/2019.

Documentazione

Determinazione del Segretario Generale N. 123 – del 9 aprile 2019

Bando

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Imprese 4.0 – Disponibile il nuovo bando per la digitalizzazione delle aziende

Parte domani, 10 aprile 2019, il nuovo bando nazionale per i voucher 4.0 lanciato dalle Camere di commercio per permettere alle aziende italiane di agganciare la quarta rivoluzione industriale.

Con un comunicato stampa, Unioncamere, rende nota la disponibilità di 15,5 milioni di euro.

Per ciascuna impresa saranno messe a disposizione risorse fino a 10mila euro di valore che potranno essere utilizzate dagli imprenditori per acquistare servizi di consulenza, formazione e tecnologie in ambito 4.0.

C’è tempo fino al 15 luglio di quest’anno per richiedere l’erogazione del voucher presso la propria Camera di riferimento.

Potranno beneficiare delle agevolazioni le singole micro, piccole e medie imprese e i gruppi da 3 a 20 imprese che presentano un progetto condiviso finalizzato all’introduzione delle tecnologie digitali abilitanti.

Fattura elettronica: cosa cambia ora dopo lo stop del Garante?

La fattura elettronica viola il GDPR: lo ha detto il Garante Privacy in una nota all’Agenzia delle Entrate. Cosa cambia ora? Ecco tutte le novità e l’ipotesi di una proroga in extremi

La fattura elettronica va cambiata, viola il regolamento UE sulla protezione dei dati. È il Garante Privacy a comunicarlo in data 16 novembre 2018 con una nota rivolta all’Agenzia delle Entrate.

A poco più di un mese dall’entrata in vigore dell’obbligo di fattura elettronica il Garante Privacy si è pronunciato a riguardo, affermando che la nuova modalità di invio digitale dev’essere necessariamente e considerevolmente revisionata, dal momento che va contro la nuova normativa europea prevista dal GDPR.

L’obbligo di fattura elettronica per i titolari di Partita IVA potrebbe dunque non partire dal 1° gennaio 2019 in quanto presenterebbe un rischio elevato per la privacy dei soggetti interessati.

Viene rimproverato all’Agenzia delle Entrate che i provvedimenti per l’attuazione delle nuove regole di fattura elettronica sono stati adottati senza aver consultato il Garante Privacy, requisito obbligatorio in seguito all’approvazione del testo del decreto GDPR.

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Fonte: money.it

 

Dlgs 101/2018, le imprese non hanno più alibi, devono aggiornare la privacy

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto 10 agosto 2018 n.101 di adeguamento al Gdpr è crolla l’ultimo alibi per le aziende. Temporeggiare non è più possibile per adeguarsi alle nuove, stringenti regole a tutela della privacy dei cittadini europei. Il decreto è il modo in cui l’Italia adegua la propria normativa alla rivoluzione privacy voluta dall’Europa, nota appunto con il nome di Gdpr (General data protection regulation).

È vero che le regole sono già scattate il 24 maggio (quando il regolamento Gdpr è entrato automaticamente in vigore), ma si aspettava il decreto italiano per adeguare la normativa nazionale alle forti novità.

“Ora il quadro normativo è completo e non ci sono più alibi per le aziende”, dice Francesco Modafferi dirigente del Garante Privacy che molto da vicino sta seguendo l’adeguamento alla nuova normativa. Una delle novità del decreto è che prova comunque a dare un po’ di respiro alle aziende. Dice tra l’altro che il Garante in questi primi otto mesi, nell’erogare le sanzioni, “tiene conto del fatto che siamo in una fase iniziale di attuazione”.

Ossia per ora si eviterà di essere troppo punitivi verso le aziende ritardatarie. Si eserciterà una certa gradualità. Il legislatore va incontro così a quanto richiesto dal Parlamento (nel parere dato dalla Commissione speciale Camera e Senato a questo decreto), che però addirittura avrebbe voluto una temporanea sospensione delle ispezioni del Garante.

Il tutto è un forte indizio, comunque, su quanto siano in ritardo le aziende italiane nell’adeguarsi, rischiando così sanzioni fino a 20 milioni di euro o il 4% del fatturato globale. Per aiutare la vita delle PMI, un’altra delle novità del decreto è che si chiede al Garante Privacy di promuovere linee guida per fissare modalità di adeguamento semplificate ad hoc per loro. “Adesso le regole sono complete e l’arbitro può fischiare il calcio d’inizio”, dice Modafferi. L’arbitro sarà appunto il Garante Privacy, che in questi giorni farà ispezioni, sanzioni. Ma non solo. “Restano da fare ancora alcune regole di secondo livello, da parte del Garante Privacy, come previsto dal decreto”, aggiunge.

Tra le regole in arrivo, ce ne sono alcune che faranno la differenza per la ricerca e il mercato nell’ambito sanitario. Introdurranno infatti modalità innovative per l’uso di big data sanitari, genetici, biometrici dei cittadini, nel rispetto della loro privacy. La promessa di fondo è la possibilità di usare grandi masse di dati per migliorare l’attività di prevenzione e cura grazie alle tecnologie di intelligenza artificiale.

Fonte: Repubblica

DECRETO LEGISLATIVO 101/2018 – Adeguamento al Regolamento UE 2016/679

DECRETO LEGISLATIVO 10 agosto 2018, n. 101

Disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonche’ alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati). (18G00129) (GU Serie Generale n.205 del 04-09-2018)

Dlgs 101/2018

Codice in materia di protezione dei dati personali (Testo coordinato) [769 k, pdf]

note: Entrata in vigore del provvedimento: 19/09/2018

Fattura elettronica, ecco i servizi gratuiti dell’Agenzia delle Entrate

In previsione della nuova incombenza della fatturazione elettronica tra privati, slittata al prossimo gennaio 2019, l’Agenzia delle Entrate a messo a disposizione delle imprese due nuovi servizi per la predisposizione delle fatture elettroniche.

Il primo consente di generare un QR-Code, un codice a barre bidimensionale, una sorta di “biglietto da visita” digitale, con tutti i dati relativi alla propria partita IVA . Il secondo è la registrazione dell’indirizzo telematico prescelto su cui ricevere le fatture.

I servizi sono fruibili direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate, nell’area “Fatture e corrispettivi”, utilizzando le proprie credenziali Spid, Cns, Entratel o Fisconline.

Per meglio utilizzare questi servizi ecco la nascita della nuova app  FatturAE,  disponibile su Android e iOS.

L’applicazione FatturAE consente la generazione di una fattura elettronica e l’invio al Sistema di Interscambio (SdI) direttamente dal dispositivo mobile. È possibile gestire le seguenti tipologie di fatture:

  • Fattura verso la PA
  • Ordinaria tra privati
  • Semplificata tra privati
  • Carburanti tra privati

Si potrà scegliere in fase di prima configurazione dell’Applicazione se salvare le fatture sul dispositivo o tramite servizi cloud di terze parti nativi dei sistemi operativi.

Si potrà aderire al servizio di conservazione messo a disposizione dell’Agenzia delle entrate sottoscrivendo l’apposito accordo di servizio reperibile dall’applicazione accedendo al Portale Fatture e Corrispettivi.

L’applicazione consente di accedere ai soli utenti titolari di partita IVA che operano per se stessi.

Per approfondimenti vi riportiamo:

Comunicato stampa del 14 giugno 2018 Agenzia delle Entrate

FatturAE – Fatturazione Elettronica

GDPR, ecco i controlli della Guardia di Finanza su aziende e PA

Aziende e PA sono ora oggetto di ispezioni della GdF, che verificherà il rispetto degli obblighi imposti dal GDPR. Ottanta le attività previste nel secondo semestre. Ecco sulla base di quali criteri si svolgeranno i controlli e le sanzioni previste per gli inadempient

Partono dal primo di settembre i controlli della guardia di Finanza presso le aziende e le Pubbliche Amministrazioni, selezionate in base ai criteri fissati dall’Autorità Garante, per la verifica della conformità e il rispetto delle prescrizioni del Regolamento UE 2016/679 (GDPR). Ecco come si svolgono i controlli e le sanzioni.

Nel secondo semestre 2018 sono ottanta le attività ispettive programmate dall’Ufficio del Garante sulla base del protocollo d’intesa stipulato con la Guardia di Finanza il 10 marzo 2016, che fissa i principi e i criteri alla base dell’attività ispettiva della GdF presso amministrazioni pubbliche e aziende che effettuano il trattamento di dati, o presso le quali occorre effettuare rilevazioni comunque utili al controllo, nei confronti di soggetti non necessariamente individuati sulla base di reclami o segnalazioni già copiosamente fatti pervenire all’Autorità Garante…

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Fonte: agendadigitale.eu

 

È necessario il consenso? Sei basi giuridiche per il trattamento dei dati in conformità con il GDPR

Il principio di protezione dei dati dell’UE afferma inequivocabilmente che il trattamento dei dati personali è lecito solo se, e nella misura in cui, è consentito dalla legge applicabile. Qualsiasi giustificazione per il trattamento che il controllore1 dei dati può fornire al di fuori di tale ambito preciso è senza fondamento legale ed è considerata illegale.

Talvolta le organizzazioni ritengono di dover ottenere il consenso degli interessati per trattare i loro dati. Questo può sembrare un onere amministrativo insormontabile, ma ottenere e gestire il consenso non è obbligatorio per tutte le attività di trattamento dei dati personali. Il consenso è solo uno dei tanti modi per legittimare le attività di trattamento quando vengono esaurite altre basi legali per il trattamento dei dati.

Ecco una panoramica delle sei basi giuridiche per il trattamento dei dati….

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Fonte: advisera.com

Condominio: al via la fattura elettronica dal 2019

L’obbligo di fattura elettronica introdotto dalla legge di bilancio 2018 si estende anche al condominio e si pone l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale e le frodi IVA: tale obbligo entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2019.

A partire da gennaio 2019 arriva la fatturazione elettronica anche per il condominio. Ad annunciarlo il provvedimento n. 89757/2018 e la circolare n. 8/E con cui l’Agenzia delle Entrate chiarisce le specifiche tecniche per l’emissione e la ricezione delle fatture elettroniche per cessazione di beni e prestazioni di servizi… continua a leggere

Fonte: money.it